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Fading Serenades: misteri e consegne su un’isola super cozy
Fading Serenades
Fading Serenades è una piccola avventura piena di cuore. Tra pacchi da consegnare, radio che parlano e misteri tra le onde, questa isola super cozy sa come restare impressa.

Fading Serenades: misteri e consegne su un’isola super cozy

Tempo di lettura: 5 minuti
Fading Serenades è una piccola avventura piena di cuore. Tra pacchi da consegnare, radio che parlano e misteri tra le onde, questa isola super cozy sa come restare impressa.

In Fading Serenades sei Callum, un giovane corriere che arriva a Clifford’s Island dalla Mainland, un mondo ormai avanzato tecnologicamente. L’isola invece è rimasta indietro, isolata, poco visitata e con un’aria sospesa nel tempo.
Ad accompagnarti c’è Par, il tuo drone, che però non può funzionare come tale. Sull’isola manca la tecnologia necessaria per ricaricarlo, quindi viene trasformato in una radio, così da poterti parlare e restare con te durante la tua permanenza.

Ben presto scopri che Clifford’s Island nasconde più di quanto sembri. Si parla di pesci mutati e di una anomalia chiamata Fade, che gli abitanti minimizzano ma che sembra molto più grave di quanto dicano. C’è anche una torre radio che trasmette musica in tutta l’isola, ma nessuno riesce più ad accedervi.
Tuo padre, un tempo scienziato sull’isola, è scomparso da anni e le persone ti avvertono di non girare dopo le 22. Ad accoglierti trovi Mario, che ti dà il benvenuto e ti manda da Copper, il responsabile dell’ufficio postale dell’isola, che ti spiega il tuo nuovo lavoro di corriere. Da lì inizia tutto: il lavoro, le scoperte e le indagini.

Consegne, percorsi e minigiochi

La mappa è divisa in zone e ogni volta che passi da un’area all’altra il tempo di gioco avanza.
Il gameplay alterna le consegne a piccoli minigiochi ambientali. Se devi attraversare un fiume, ad esempio, devi mantenere l’equilibrio su un tronco o saltare sui sassi premendo i tasti giusti al momento corretto. Se sbagli e cadi in acqua troppe volte, i pacchi si danneggiano e guadagni meno soldi.

La gestione dei pacchi è semplice ma ingegnosa. Puoi chiedere agli abitanti se hanno qualcosa da spedire e poi incastrare gli oggetti in stile Tetris dentro lo zaino. All’inizio lo zaino è piccolo, ma può essere potenziato da Samuel, il tuttofare dell’isola.
Ogni pacco ha un peso e il peso influisce sulla difficoltà dei minigiochi. Più il tuo zaino è pieno, più sarà difficile saltare o mantenere l’equilibrio, e questa piccola fatica costante rende ogni viaggio un esercizio di pazienza e precisione.
L’energia si recupera con snack acquistabili alle macchinette o con funghi trovati in giro, in un sistema che ricorda un po’ Stardew Valley.

Sparsi per la mappa ci sono altarini che, se usati, aumentano l’energia massima. Puoi anche comprare pamphlet da uno stand in piazza per ridurre il tempo di viaggio tra una zona e l’altra.
Con il tempo puoi ottenere anche scarpe da corsa, che però consumano energia, e scarpe da arrampicata, entrambe gestibili dall’inventario e utili per accedere a nuove aree tramite altri minigiochi. Lo spazio nello zaino va sempre gestito con attenzione.

La routine delle consegne potrebbe sembrare ripetitiva, ma in realtà non lo è. Il piacere di ottimizzare i percorsi, unito all’atmosfera dell’isola, rende tutto molto rilassante e piacevole da giocare. Anche perché ogni consegna è un pretesto per conoscere meglio gli abitanti, capire le loro abitudini e scoprire quanto il tempo e la solitudine abbiano scolpito le loro vite.
Molti di loro sono schivi, quasi sospettosi nei confronti dei forestieri, ma se li aiuti abbastanza iniziano ad aprirsi, e da semplici NPC diventano persone con storie vere da raccontare. È una delle parti più riuscite del gioco, quella che trasforma le consegne in una narrazione corale fatta di piccole gentilezze e segreti.

I salvataggi vanno fatti manualmente usando dei tostapane-psicologi sparsi per la mappa. Sì, tostapane-psicologi: fidati, funziona. Non c’è salvataggio automatico, quindi conviene ricordarsi di usarli spesso.
Il gioco si completa in circa quattro o cinque ore, una durata perfetta per un paio di serate tranquille. Ma la storia è così interessante che si vorrebbe durasse un po’ di più.

Grafica e sonoro

La grafica è pixel art colorata e curata, con personaggi ben caratterizzati e un’isola piacevole da esplorare.
L’atmosfera è super cozy, con quella sensazione calda e rilassante che ti fa venir voglia di restare a Clifford’s Island anche solo per ascoltare il vento o il rumore delle onde.
Le musiche sono un punto forte: rilassanti e suggestive, con momenti davvero memorabili, come il motivetto che suona all’armonica Baron il pescatore quando lo incontri.
La musica ha anche un ruolo narrativo, perché è trasmessa dagli altoparlanti collegati alla misteriosa torre radio, legando così il sound design alla storia e rendendo la colonna sonora parte integrante del mondo di gioco.
È difficile non farsi trascinare da quella melanconia leggera che unisce il tema del “ritorno alle origini” a quello della “vita tranquilla in un mondo troppo veloce”. È un contrasto che il gioco rappresenta benissimo, trasformando Clifford’s Island in un piccolo rifugio dove si ha sempre qualcosa da consegnare, ma anche un po’ di pace da trovare.

Una serenata per anime tranquille

Fading Serenades è un gioco breve ma denso di atmosfera, dove ogni consegna diventa un piccolo pezzo di una storia più grande.
Ha il fascino dei giochi lenti e meditativi, con quel tocco di mistero che spinge ad andare avanti.
Parla di tradizioni che scompaiono, di legami fragili e del desiderio di rallentare in un mondo che corre troppo.
Peccato solo che finisca presto, ma forse è proprio per questo che rimane impresso.

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